La meravigliosa Villa Imperiale di Pesaro, situata in quel luogo ameno che è il Monte San Bartolo, è uno dei capolavori riconosciuti del Rinascimento Italiano.

Nelle sue stanze e nei suoi giardini nei secoli hanno passeggiato nobili, condottieri, reali e anche qualche fantasma, pare. 

Fatta costruire nella seconda metà del Quattrocento dal signore di Pesaro, Gradara e Castelnuovo nonché Connestabile del Regno di Napoli Alessandro Sforza come dimora di svago, la splendida villa sulla collina prende il nome di “Imperiale” perché l’Imperatore D’Asburgo in visita a Pesaro proprio nell’anno d’inizio dei lavori, vi pose la prima pietra nel 1452.  Ultimati nel 1469 per quanto riguarda la commissione Sforzesca, i lavori vennero poi ripresi nel Cinquecento dai nuovi proprietari, i Della Rovere, nuovi duchi d’Urbino, i quali fecero aggiungere la nuova ala rinascimentale, i giardini all’italiana e  affrescare le stanze degli Sforza, situate nella parte più antica della villa, quella con la torre. 

È interessante sapere che Alessandro Sforza fu il padre di quella Battista Sforza andata in sposa a Federico da Montefeltro Duca d’Urbino, e di quel Costanzo I Sforza il cui figlio Giovanni sposerà la famigerata Lucrezia Borgia.

Che sia il suo lo spettro di donna in abiti rinascimentali che è stato fotografato sugli affreschi restaurati? Chissà. L’attuale proprietaria Alessandra Castelbarco Albani abita nella villa e dice di non averlo mai incontrato, ma non nega l’episodio: esistono delle foto scattate agli affreschi dopo il loro ultimo restauro su cui sono rimaste impresse le immagini di questa misteriosa donna non identificata. 

Riguardo i mirabili affreschi cinquecenteschi, sono del Bronzino, di Raffaellino del Colle, di Dosso Dossi e del fratello, mentre il progettista della parte aggiunta dai Della Rovere Gonzaga fu quel Girolamo Genga architetto, pittore e scultore urbinate che realizzò anche la Chiesa di San Giovanni Battista a Pesaro e il Palazzo Ducale di Senigallia

Chi soprassedette ai lavori a quel tempo fu Eleonora Gonzaga, la moglie di Francesco Maria, Duca condottiero sempre in giro per le guerre. La nobildonna voleva trasformare quel luogo bello ma austero, in un dolce rifugio dove il suo sposo potesse riposarsi dalle fatiche della guerra e godere delle bellezze dell’arte e della natura, di cui lo stesso luogo su cui la residenza signorile sorge si fa portatore. 

La proprietà dopo i Della Rovere passò ai Medici, anche se di fatto apparteneva alla Stato Pontificio che nei secoli successivi vi fece soggiornare i Gesuiti esiliati da Spagna e Portogallo i quali rovinarono parecchio la villa per apportarvi modifiche a loro necessarie. Nell’Ottocento il Conte Albani riuscì a farsi assegnare dal Papa la proprietà e ne iniziò i lavori di ripristino per cercare di riportala all’antico splendore. Da allora i suoi discendenti, divenuti poi Castelbarco Albani, ne sono i proprietari e ne hanno continuato i restauri, oltre che in tempi recenti averla aperta alle visite del pubblico previa prenotazione con visita guidata. La villa viene anche affittata come location per eventi e matrimoni.

Chi non vorrebbe potersi sposare in un luogo così, dove si dice siano passati anche i Savoia e i reali d’Inghilterra. D’altronde ad averne battezzato la posa in quel lontano 1452 fu niente-poco-di-meno-che un Imperatore.

 

La meravigliosa Villa Imperiale

 


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