Se fossimo i contrabbandieri che giravano in questi luoghi nei secoli scorsi, saremmo giunti nella baia sassosa posta tra Gabicce Mare e Vallugola, magari al calar della sera, e guardinghi, una volta arenata la piccola imbarcazione di legno, saremmo smontati portandoci le merci in spalla in sacchi di juta o deposte in delle casse con manici che ci avrebbero permesso di risalire la china del monte attraverso un sentiero nascosto tra la boscaglia, conosciuto solo dagli abitanti del luogo verso cui porta: Gabicce Monte.
È il Sentiero del Coppo, chiamato così per via della piccola sorgente che a metà strada vi sfocia e che è stata canalizzata in una pozza attraverso degli antichi coppi. Sorgente ferruginosa cara agli abitanti del paese sotto cui fuoriesce e che ha fatto in modo fosse creato un sentiero per raggiungerla sia da terra sia dal mare, percorso nei tempi antichi anche da pirati e contrabbandieri ed oggi dalla gente che viene sul Monte San Bartolo per ammirare le sue bellezze, oltre da quella che ci vive.
Visto che noi non siamo né pirati né contrabbandieri – e a meno che si giunga dal mare con una barca o un windsurf o una moto d’acqua – percorreremo il sentiero dal suo inizio, dove è indicato e cioè a poche centinaia di metri dal centro di Gabicce Monte, di fianco al Camping posto sui terrazzamenti che guardano il mare.
Il sentiero parte dalla strada e inizia quasi subito con degli scalini, un po’ costruiti con l’aiuto di legna e terra e un po’ scolpiti direttamente nella terra, ma è per la maggior parte in terra battuta, perciò può essere pericoloso dopo la pioggia e se non si hanno scarpe adatte, possibilmente da trekking, perché è piuttosto ripido e può essere scivoloso, anche se è munito di corrimano in corda per quasi tutta la lunghezza del percorso. Si scende per un centinaio di metri o poco più in mezzo alla boscaglia, fin quando si inizia a intravedere il mare e finalmente si sbuca nella baia o spiaggia ricoperta di sassi dal curioso colore rosa.
Sì qui pure gli scogli che la contornano e la riparano dall’erosione del mare sono rosa, di un bel rosa antico, più scuro rispetto ai sassi di varie dimensioni e colori che la compongono.
La baia, come tutte quelle del San Bartolo è lunga e stretta e da una parte porta verso la Vallugola, altra baia munita di approdo, strutture ricettive e servizi spiaggia, e dall’altra verso l’abitato di Gabicce Mare, primo comune balneare della Provincia di Pesaro-Urbino ai confini con la Romagna.
Per tornare alla sorgente da cui ha preso origine e nome il sentiero e che troviamo lungo questa avventurosa strada scavata nel terreno, non sarà che la particolarità delle sue acque nasca da una grotta segreta attraverso cui passano e dove un tempo i pirati dell’Adriatico nascondevano i loro tesori? Tesori che forse non sono più riusciti a venire a prendere e che ora giacciono tra le viscere del promontorio a picco sul mare in attesa di qualcuno che li scopra.
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