Gioachino Rossini è stato uno dei più grandi compositori italiani. Nato a Pesaro nel 1792 e morto in Francia a Passy nel 1868, iniziò a comporre musica a quattordici anni e tra le sue opere immortali ricordiamo il Barbiere di Siviglia, Il Guglielmo Tell, La gazza Ladra, L’Italiana in Algeri.
Tutti conoscono più o meno la sua bellissima musica, ma non tutti sanno che Rossini era un amante del buon vivere e soprattutto della buona cucina, anche se è possibile capirlo ascoltando le sue composizioni, piene di quella che i francesi chiamano joie de vivre. Almeno quelle della cosiddetta “giovinezza” e della prima maturità, fin quando all’età di trentasette anni si ritirò dalle scene e smise di comporre musica per il teatro lirico, continuando a comporre musica solamente per sé, per la seconda moglie e per gli amici.
Riguardo alla sua passione per il cibo e la cucina, su di lui si raccontano diversi aneddoti.
Pare che Wagner, quando lo andò a trovare nella sua villa a Passy, vedendolo alzarsi ogni cinque minuti a fare avanti e indietro, gliene chiese il motivo; Rossini si scusò dicendo: “Mi perdoni, ma ho una lombata di capriolo sul fuoco e va innaffiata di continuo”.
Un altro narra di un ammiratore che vedendolo sempre allegro, gioviale, gli chiese: “Maestro, ma lei ha mai pianto?” “Sì” rispose Rossini “Una volta ero in barca sul lago di Como, si stava per cenare ed io maneggiavo uno stupendo tacchino farcito di tartufi, quando mi è sfuggito di mano e mi è caduto nel lago. Quella volta sì che ho pianto di gusto!”
Amico di uno dei più grandi chef dell’epoca, si dedicarono a vicenda ricette e musica.
Appassionato di tartufo, di lui ci restano alcune ricette realizzate con questo prezioso tubero, come l’Insalata alla Rossini con mostarda, limone pepe sale, olio d’oliva e tartufo, i Maccheroni alla Rossini, ripassati in padella col tartufo e i Tournedos alla Rossini, cuori di filetti di manzo cucinati al sangue e poi coperti con foie gras e guarniti con tartufo.
Amava dire che “L’appetito è per lo stomaco quel che l’amore è per il cuore” e “Non conosco un lavoro migliore del mangiare” per finire in bellezza con “Mangiare, amare, cantare e digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita”.
D’altronde, se è vero che il cibo è uno dei piaceri della vita, grazie a Rossini possiamo gustarlo accompagnato con della splendida musica che rimarrà intramontabile come l’amore per la buona cucina degli Italiani.
A Pesaro, sua città natale, gli hanno dedicato una pizza con le uova sode e la maionese e il Rossini Opera Festival che si tiene ogni anno in agosto al Teatro Rossini e in vari luoghi della città costiera sotto il cui Comune si trova anche il Parco del Monte San Bartolo, luogo di delizie per i buongustai della vita.
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